Storia di una rinascita
Dopo anni di abbandono, dovuti prima alla fillossera – che giunse in Valle tardivamente, intorno al 1930 – poi alla trasformazione socioeconomica e urbanistica del dopoguerra, con una residuale produzione per consumo locale dalle vigne di famiglia, improvvisamente il lieto fine.
Nel 1989 la rinascita della viticoltura professionale è avvenuta soprattutto grazie al “Progetto Vigne per la valorizzazione di aree di eccezionale pregio naturalistico” con interventi di recupero e sistemazione di 9 ettari tra Giaglione e Chiomonte, finanziato dal Ministero per l’Ambiente e curato dall'allora Comunità Montana con Università, CNR e Regione Piemonte. Un lavoro importantissimo che porterà nel 1997 al riconoscimento della DOC, valorizzando i vitigni autoctoni e alla nascita del Consorzio di Tutela nel 1999.
La realtà odierna è fatta di piccoli produttori “eroici”, orgogliosi dei loro vini unici, che contribuiscono al recupero del paesaggio con la ricerca delle radici di una grande storia enologica, vinificando vitigni unici ed adattati alla montagna con vigne abbarbicate ai pendii, fra secolari muretti a secco e nuovi impianti.
La realtà odierna è fatta di piccoli produttori “eroici”, orgogliosi dei loro vini unici, che contribuiscono al recupero del paesaggio con la ricerca delle radici di una grande storia enologica, vinificando vitigni unici ed adattati alla montagna con vigne abbarbicate ai pendii, fra secolari muretti a secco e nuovi impianti.
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